CIRCA IL 78% DEI CONTRATTI DI LEASING PRESENTANO DELLE SITUAZIONI DI
IRREGOLARITA' A DISCAPITO DEL CLIENTE
L’ analisi
Leasing si rende necessaria per questa tipologia di
contratto in quanto il leasing è un contratto atipico. Con il
leasing con cui un’impresa o chiunque, anche persona fisica, ottiene in locazione
da un’altra impresa o da chiunque altro un bene, per un determinato periodo e
dietro pagamento di canoni periodici riservandosi di restituirlo alla
scadenza, oppure acquistarlo pagando un’ulteriore canone previsto dal contratto.
Analisi
leasing: le caratteristiche della locazione finanziaria
L’analisi
leasing non può prescindere dalla corretta interpretazione del concetto
di locazione finanziaria.
La locazione
finanziaria, è un contratto di finanziamento che consente, in cambio del
pagamento di un canone periodico:
Di avere la disponibilità di un bene
strumentale per l’esercizio della propria professione o attività
imprenditoriale ovvero di un bene di consumo;
Di esercitare, al termine del contratto, un’opzione
di acquisto (di riscatto) del bene stesso per una cifra pattuita, di
norma inferiore al valore di mercato del bene.
Il primo canone
corrisposto dall’utilizzatore è sempre più frequentemente di entità maggiore
rispetto ai successivi e per questo viene chiamato maxicanone iniziale.
Il suo scopo è
quello di ridurre i rischi di perdita del concedente in
caso di insolvenza dell’utilizzatore.
Nell’analisi
leasing per il locatore è della massima importanza valutare
il rischio bene dell’operazione, considerando la congruità
di prezzo del bene, le sue caratteristiche di utilizzo e di
profitto produttivo, la sua recuperabilità, la sua ricollocabilità
sul mercato, il suo valore in caso di rientro anticipato dovuto
ad insolvenza dell’utilizzatore e la sua rispondenza alle normative
antinfortunistiche.
La valutazione
di un’azienda in fase di analisi leasing deve
tenere conto di due ulteriori aspetti:
Il costo del bene è soggetto ad Iva(anche
nel caso di immobili)
il bene rimane
di proprietà della società di leasing fino al riscatto quindi non
compare in bilancio tra
le immobilizzazioni con eccezione delle società che compilano il
bilancio IAS secondo i cui criteri il bene va inserito fra le immobilizzazioni
e il debito residuo nel passivo.
Analisi leasing: caratteristiche del leasing finanziario e del leasing
operativo
Leasing
finanziario e operativo sono contratti solo apparentemente simili.
Per una loro
corretta analisi bisogna però fare delle opportune distinzioni.
Il leasing
finanziario, più frequente, è contraddistinto dall’esistenza di un rapporto
trilaterale in quanto vi intervengono tre soggetti:
Il locatore, che in genere è un intermediario finanziario/bancario ossia è colui che acquista il bene dal
fornitore e lo dà in leasing all’utilizzatore;
L’utilizzatore che utilizza il bene e ne sfrutta i benefici pagando
un canone;
Il fornitore che ha la disponibilità del bene e lo vende alla
società di leasing emettendo regolare fattura.
Il leasing
operativo non prevede un’opzione di riscatto e può essere posto in
atto, alternativamente:
Da un intermediario finanziario: in questo caso si tratta, come per la locazione
finanziaria, di un’operazione trilaterale con causa di finanziamento in
cui i rischi sul bene e l’esecuzione degli eventuali servizi sono
trasferiti dalla società di leasing ad un soggetto terzo (di norma il
fornitore);
Da un intermediario non finanziario, che può trattenere in tutto o in parte i rischi
sul bene e gestire in proprio o meno i servizi. In questo caso si
configurano due opzioni: nella prima l’operazione è trilaterale ed i beni
da concedere in locazione generalmente non sono acquistati per massa
(rectius a stock) ma ad hoc per il singolo cliente; nella seconda il
concedente risponde degli eventuali vizi sul bene locato;
Direttamente dal produttore del bene, in questo caso si tratta di un’operazione
commerciale a struttura bilaterale nella quale il concedente/produttore
risponde in prima persona degli eventuali vizi sul bene locato.
Nella prassi
contrattuale (regolato da normativa di tipo “secondario” e non da una legge ad hoc) la
presenza o meno della pattuizione di riacquisto rappresenta uno degli elementi
essenziali dell’analisi del leasing in quanto è aspetto discriminante
per la qualificazione tra locazione finanziaria e operativa. L’assenza
dell’opzione finale di acquisto (riscatto) rende tale schema contrattuale
particolarmente adatto all’utilizzo di beni strumentali per i quali
l’interesse all’utilizzo da parte del conduttore coincide con la sola durata
contrattuale.
Analisi Leasing: come si distingue il contratto in base al bene
A seconda delle
caratteristiche del bene oggetto del contratto si è soliti distinguere:
Il leasing automobilistico
per autoveicoli;
Il leasing strumentale per macchine
utensili, impianti tecnico-produttivi, attrezzature, arredi;
Il leasing immobiliare
per immobili costruiti e da costruire;
Il leasing navale per navi e imbarcazioni da
diporto;
Il dry leasee il wet lease, forme
utilizzate prevalentemente per gli aeromobili.
Le anomalie più frequenti nell’analisi leasing
Le anomalie più
frequentemente riscontrabili in fase di analisi leasing sono da ricercarsi in:
Usura pattizia od ab origine;
Nell’analisi leasing, ai fini del ricalcolo del
TEG per la verifica sia del tasso usura e sia del TAEG/ISC
contrattuale, bisogna tener conto di tutte le spese sostenute
dall’utilizzatore correlate all’erogazione del credito escluse solo
quelle relative alle imposte e tasse(art. 2 della Legge 108/96 e art.
644 C.P. comma 5).
Analisi leasing: oneri e spese da includere nel TAEG
Questi sono gli
oneri e le spese da includere nel calcolo del TEG al fine di effettuare
una corretta analisi leasing:
Spese di istruttoria e di revisione del
finanziamento;
Spese di chiusura della pratica(le spese forfettarie di “fine locazione contrattuale”),
Costo dell’attività di mediazione svolta da un
terzo corrisposto dal cliente, in via
diretta o tramite l’intermediario;
Spese per assicurazioni o garanzie intese ad assicurare il rimborso totale o
parziale del credito ovvero a tutelare i diritti del creditore (ad
es.polizze per incendio e furto sui beni concessi in leasing o in
ipoteca), se la conclusione del contratto assicurativo è contestuale alla
concessione del finanziamento ovvero, obbligatoria per ottenere il credito
o per ottenerlo alle condizioni contrattuali offerte, e ciò,
indipendentemente dal fatto se la polizza venga stipulata per il tramite
dell’intermediario “finanziatore” o direttamente dal cliente;
Spese di riscossione e/o di incasso delle rate e
degli effetti anche se
sostenute per il tramite di un corrispondente che cura la riscossione;
Interessi di preammortamento.
Analisi
leasing: cosa prevede la legge nei casi in cui viene rilevata/riscontrata
l’usura ?
Se il TEG
contrattuale è superiore al tasso soglia (TEGM) rilevato da Banca d’Italia, si applica l‘art. 1815 co 2 che recita:
“Se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono
dovuti interessi (solo nel caso di accertamento di usura ab origine),
pertanto, il finanziamento si trasforma da oneroso a gratuito“.
Analisi Leasing: come opera Consult Professional
La verifica
del contratto di leasing e di tutta la documentazione contrattuale segue
una procedura ben precisa. Si parte da un’analisi iniziale della documentazione
ed il conseguente accertamento delle criticità sopra menzionate. Accertate e
verificate la presenza di criticità contrattuali il cliente viene informato
della possibilità di poter ottenere il rimborso di somme indebitamente
pagate.
Consult Professional in accordo con il cliente effettua
dapprima un tentativo volto a definire stragiudizialmente e bonariamente la
controversia, solo qualora tale procedura non dovesse rivelarsi positiva si da
avvio all’azione legale al fine di ottenere il rimborso di quanto indebitamente
percepito dalla banca nel corso del rapporto.
Consult Professional mette a disposizione dei suoi clienti
i migliori esperti in materia di leasing.